Indicazioni per la ablazione transcatetere della fibrillazione atriale
Il motivo principale per eseguire una procedura di ablazione della fibrillazione atriale è migliorare la qualità di vita dei pazienti eliminando i sintomi causati dalla aritmia. Anche se sono possibili altri benefici, quali riduzione del rischio di ictus cerebrale e di scompenso cardiaco e un aumento della sopravvivenza, questi non sono ancora stati dimostrati da studi clinici randomizzati.
Lo studio CABANA e lo studio EAST, entrambi in corso, forniranno indicazione se questi ipotetici benefici si tradurranno in realtà.
I risultati della ablazione transcatetere della fibrillazione atriale sono migliori nei soggetti con fibrillazione atriale parossistica, di età relativamente giovane ( inferiore a 60 anni ), non-cardiopatici, senza o con lieve dilatazione atriale sinistra.
In questi soggetti l’ablazione transcatetere può essere ragionevolmente raccomandata come terapia di prima scelta in alternativa ai farmaci antiaritmici ( raccomandazione di classe IIa, livello di evidenza A ).
La pubblicazione dei dati dello studio MANTRA-PAF sembrano supportare questa scelta.
Nello studio MANTRA-PAF, 294 pazienti con fibrillazione atriale parossistica che non avevano ricevuto alcun trattamento
antiaritmico in precedenza sono stati randomizzati a farmaci o ablazione transcatetere.
In accordo all’analisi intention-to-treat il carico di fibrillazione atriale è apparso simile nei due gruppi a 3, 6, 12 e 18 mesi, mentre si riduceva a 24 mesi nel gruppo randomizzato alla ablazione transcatetere.
Inoltre, a 24 mesi i pazienti randomizzati ad ablazione transcatetere erano meno sintomatici ( 93 vs 84%; p=0.01 ) e più liberi da qualsiasi recidiva di fibrillazione atriale ( 85 vs 71%; p=0.004 ).
Alla fine dello studio solo 13 pazienti su 146 ( 9% ) del gruppo ablazione assumevano farmaci antiaritmici, mentre 54/148 pazienti ( 36% ) del gruppo farmaco erano stati sottoposti durante il follow-up ad almeno una ablazione transcatetere.
La presenza di una fibrillazione atriale persistente, la durata particolarmente prolungata della aritmia ( maggiore di 12-24 mesi ), l’età avanzata ( superiore a 80 anni ), l’ipertensione arteriosa, l’obesità, la sindrome di apnea notturna, una cardiopatia strutturale significativa ( cardiomiopatia ipertrofica o dilatativa ), una dilatazione atriale sinistra rilevante ( maggiore di 50 mm ), l’insufficienza cardiaca e la presenza di estesa fibrosi atriale si sono confermati, anche negli studi più recenti, come fattori predittivi di minor successo della ablazione transcatetere della fibrillazione atriale. In questi casi la ablazione va considerata come una terapia di seconda scelta, da raccomandare solo in soggetti fortemente sintomatici dopo che uno o più tentativi con farmaci antiaritmici sono falliti.
Le raccomandazioni alla ablazione transcatetere della fibrillazione atriale sono le seguenti :
• fibrillazione atriale parossistica / persistente, senza o con lieve cardiopatia, sintomatica ( con compromissione significativa della qualità di vita ), refrattaria ad almeno un farmaco antiaritmico, quando la strategia clinica preferibile sia il mantenimento
del ritmo sinusale stabile ( Classe I, Livello A ) ;
• fibrillazione atriale parossistica, età relativamente giovane (inferiore a 60 anni ) senza o con lieve cardiopatia, senza o con lieve dilatazione atriale sinistra, sintomatica ( con compromissione significativa della qualità di vita ), come terapia di prima
scelta, in alternativa ai farmaci antiaritmici ( Classe IIa, Livello A )
• fibrillazione atriale persistente di lunga durata, senza o con lieve cardiopatia, sintomatica ( con compromissione significativa della qualità di vita ), refrattaria ad almeno un farmaco antiaritmico, quando la strategia clinica preferibile sia il mantenimento
del ritmo sinusale stabile ( Classe IIa, Livello C )
• fibrillazione atriale parossistica / persistente con cardiopatia strutturale, sintomatica ( con compromissione significativa della qualità di vita ), refrattaria ad almeno un farmaco antiaritmico, quando la strategia clinica preferibile sia il mantenimento del ritmo sinusale stabile ( Classe IIa, Livello C )
• fibrillazione atriale parossistica / persistente o persistente di lunga durata, quando la comparsa e la persistenza dell’aritmia comportano un significativo peggioramento della funzione di pompa del cuore, nonostante adeguata terapia farmacologica antiaritmica e per l’insufficienza cardiaca ( Classe IIa, Livello B )
• fibrillazione atriale persistente di lunga durata, con cardiopatia strutturale, sintomatica ( con compromissione significativa della qualità di vita ), refrattaria ad almeno un farmaco antiaritmico, quando la strategia clinica preferibile sia il mantenimento
del ritmo sinusale stabile ( Classe IIb, Livello C )
• pazienti che opportunamente resi edotti dei rischi-benefici delle diverse opzioni terapeutiche scelgono la terapia ablativa per motivi psicologici o professionali ( Classe IIb, Livello C ). ( Xagena2013 )
Fonte: Linee guida AIAC per la gestione e il trattamento della fibrillazione atriale. Aggiornamento 2013
Cardio2013
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
Effetto dell'ablazione transcatetere mediante isolamento della vena polmonare con o senza isolamento della parete atriale posteriore sinistra sulla recidiva di aritmia atriale nella fibrillazione atriale persistente: studio CAPLA
L'isolamento della vena polmonare ( PVI ) da solo è meno efficace nei pazienti con fibrillazione atriale persistente rispetto alla...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Progressione della fibrillazione atriale dopo crioablazione o terapia farmacologica
La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...
Associazioni della dose di Apixaban con esiti di sicurezza ed efficacia nei pazienti con fibrillazione atriale e grave malattia renale cronica
Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...
Ablazione transcatetere nell'insufficienza cardiaca allo stadio terminale con fibrillazione atriale
Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...
Sicurezza ed efficacia dell'ablazione a campo pulsato nel trattamento della fibrillazione atriale: esiti a un anno dal registro MANIFEST-PF
L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...
Effetti dell'anticoagulazione orale nelle persone con fibrillazione atriale dopo emorragia intracranica spontanea: studio COCROACH
La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Ablazione a campo pulsato o termica convenzionale per la fibrillazione atriale parossistica
L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...